Malnutrizione moderna: il nuovo paradosso

16 aprile, 2023

La malnutrizione può manifestarsi in diversi modi e per differenti cause. Sottonutrizione e sovrappeso sono state storicamente considerate problematiche distinte e presenti in popolazioni con differenti fattori di rischio. La sottonutrizione è sempre stata associata alla povertà, all’insicurezza alimentare e alle infezioni, mentre l’obesità a maggior disponibilità economiche e alla sedentarietà: attualmente le due forme di malnutrizione possono essere presenti all’interno della stessa comunità.

Fino a qualche decennio fa, al termine malnutrizione si associava l’immagine di bambini magri, con pance sporgenti per la mancanza di proteine, piccoli di statura o gracili, affetti cioè da quella che viene definita malnutrizione per difetto (stunting o wasting): difetto di calorie, difetto di macronutrienti (carboidrati, proteine, lipidi) e di micronutrienti (sali minerali: pensiamo alla mancanza di iodio e alle problematiche tiroidee; e vitamine: la carenza di vitamina D è stata fino agli anni ‘50 un problema di salute importante per l’influenza sullo scheletro).

Negli ultimi anni la malnutrizione ha subito un brusco ribaltamento e sono cominciati ad aumentare i casi di malnutrizione per eccesso: sovrappeso e obesità sono diventati sempre più frequenti già nei bambini e negli adolescenti con conseguenze importanti in termini respiratori, cardiovascolari e, non ultimi per importanza, psicologici.

Il triplo carico della malnutrizione (sottonutrizione, deficit di micronutrienti e sovrappeso) ha origini differenti: queste possono includere non adeguata nutrizione materna, diete povere in micronutrienti durante l’infanzia e cambiamenti del sistema alimentare che espongono maggiormente ad alimenti ricchi in zuccheri semplici e sale, ma poveri in nutrienti essenziali. Un ulteriore fattore ad aver giocato un ruolo importante è stata l’infezione pandemica del COVID-19, che ha determinato un aumento dell’insicurezza alimentare e influenzato il benessere psicologico di molti adulti e, soprattutto, di bambini e adolescenti.

Il nostro stile di vita poco attivo, l’eccessiva disponibilità di cibo densamente calorico e a basso costo, le interazioni sociali sempre più virtuali hanno contribuito a questa inversione di rotta e le percentuali di sovrappeso e obesità sono aumentate a vista d’occhio. Attualmente stanno ricomparendo malattie che pensavamo ormai superate: se nel secolo scorso le cause potevano essere le scarse conoscenze e le difficoltà di accesso al cibo e alle cure, ora i fattori causali sono di ordine psicologico e, talvolta, psichiatrico.

Condizioni mediche quali disturbi psichiatrici, anoressia nervosa, celiachia, morbo di Crohn, l’emodialisi e importanti allergie alimentari possono aumentare il rischio di deficit di micronutrienti.

La selettività alimentare, sempre più frequente nei bambini per motivi psicologici più o meno gravi, non ultima la recente infezione pandemica del COVID-19, può condizionare fortemente lo sviluppo dei soggetti in crescita. Uno degli esempi di cui la letteratura riporta diversi casi è lo scorbuto. Secondo una recente review scientifica, questa malattia, considerata rara nei paesi ad alto reddito, è sempre più segnalata nei bambini, specialmente in quelli con abitudini alimentari restrittive o disturbi mentali o fisici. Ricordiamo che lo scorbuto, causato da una carenza di vitamina C, ha complicazioni che possono essere fatali.

Io stessa sono stata recentemente testimone di un caso di scorbuto nell’ospedale pediatrico dove lavoro a Genova. Il deficit di vitamina C determina nel paziente fragilità vascolare e compromessa formazione ossea con sanguinamento gengivale, petecchie, dolore osseo e articolare. Inoltre i bambini possono manifestare irritabilità, anoressia, ritardo della crescita. Una spiegazione a questi casi è il fatto che la tradizionale dieta mediterranea in Italia sta lasciando il posto a diete cosiddette « western-style », dove il consumo di cibi pronti a ridotto apporto di fibre e ricchi di esaltatori di sapidità ha la meglio. E inoltre il consumo di frutta in alune famiglie è quasi assente. Perciò è difficile aiutare un bambino se non è tutta la famiglia a decidere di modificare il proprio stile di vita.

Nei secoli precedenti il mondo ha avuto una crescita economica senza precedenti con progresso scientifico e sviluppo tecnologico mai visti. Tuttavia, i benefici non sono stati condivisi in maniera equa e la malnutrizione continua a persistere. Gli interventi politici sicuramente necessari dovranno tenere conto dell’effetto sulla salute sia dell’ambiente che dell’uomo per fronteggiare questa emergenza sanitaria, altrimenti destinata a durare e peggiorare.

In conclusione

Le indicazioni e le esortazioni sono sempre le stesse: Ricordatevi di mangiare cibo vero (fatto a partire da alimenti di base e non cibi pronti), soprattutto di orgine vegetale, nelle quantità che il vostro corpo, e non la vostra mente, richiede e utilizzate quella incredibile macchina che è il vostro corpo, ascoltando con attenzione i segnali di fame e sazietà.

Fonti

(1) Wells et coll (2020) The double burden of malnutrition: Aetiological pathways and consequences for health. Lancet; 395 (10217): 75-88.

(2) Blankenship, Rudert et Aguayo (2020) Triple trouble: Understanding the burden of child undernutrition, micronutrient deficiencies, and overweight in East Asia and the Pacific. Matern Child Nutr; 16(Suppl 2): e12950.

(3) Popkin, Corvalan et Grummer-Strawn (2019). Dynamics of the double burden of malnutrition and the changing nutrition reality. The Lancet; 395(10217): 65-74.

(4) Brambilla et coll (2018) Pediatric Scurvy: when contemporary eating habits bring back the past. Front Pediatr; 1;6:126

(5) Trapani et coll (2022) A Narrative Review on Pediatric Scurvy: The Last Twenty Years. Nutrients; 14:684.

(6) Gallizzi et coll (2020) Scurvy may occur even in children with no underlying risk factors: a case report. J Med Case Rep;14(1):18.

(7) Wells et coll (2021) The future of human malnutrition: rebalancing agency for better nutritional health. Global health; 17:119.

Autori

Antonella Giordano
Ha una laurea specialistica in Biologia del comportamento (Università di Firenze), un master universitario di II livello in Alimentazione ed Educazione (Università di Bologna) e una laurea specialistica in Scienze dell'alimentazione (Università di Genova). E’ membro dell’Ordine dei Biologi (ONB) dal 2013 e socia SINU. Appassionata di tematiche di psico-nutrizione, il suo obiettivo è quello di far trovare un equilibrio e un rapporto sano e corretto con il cibo e con il proprio corpo, non dimenticando mai che la scelta di quello che mangiamo è un atto importante per noi stessi, per chi ci circonda e per il mondo che ci ospita.

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