Perdere peso permette di migliorare le prestazioni sportive?

27 dicembre, 2023 ,

Molti atleti di resistenza pensano di dover perdere peso per migliorare le proprie performance sportive, ad esempio per correre una maratona. Ma non è affatto così semplice!

Due persone dello stesso peso possono avere un aspetto e prestazioni molto diverse a seconda della loro composizione corporea, cioè della massa muscolare, della massa grassa e del loro peso in acqua. Avere una massa muscolare ottimale ed essere ben idratati appesantisce la bilancia, ma contribuisce anche a ottimizzare le prestazioni sportive.

Un altro aspetto fondamentale da considerare è il metodo utilizzato per perdere peso. Un deficit calorico costante ostacola le prestazioni sportive e può avere gravi effetti sulla salute a lungo termine.

RED-S

Una bassa disponibilità energetica prolungata, nota come RED-S (Relative Energy Deficiency in Sport, in inglese), si verifica quando l’apporto energetico dietetico di un individuo è insufficiente a sostenere il dispendio energetico necessario per la salute e le attività della vita quotidiana, una volta tenuto conto del costo dell’esercizio fisico. Ciò ha conseguenze dannose, in particolare per le funzioni metaboliche, riproduttive, gastrointestinali, neurocognitive, cardiovascolari, immunitarie, muscolari e ossee. Più specificamente, può portare a carenze nutrizionali, riduzione della densità ossea, riduzione dell’immunità, aumento del rischio di lesioni e riduzione delle prestazioni sportive.

Ecco alcuni potenziali indicatori di RED-S:

  • Nelle donne: amenorrea secondaria (assenza di 3 cicli mestruali consecutivi)
  • Negli uomini: bassi livelli di testosterone, riduzione della libido, diminuzione delle erezioni mattutine
  • Bassa densità ossea, fratture da stress
  • Anemia
  • Ansia, sbalzi d’umore, disturbi del sonno
  • Bassa pressione sanguigna, bradicardia estrema (frequenza cardiaca <40)
  • Alti livelli di cortisolo
  • Ipoglicemia

Negli atleti la prevalenza di RED-S varia tra il 15 e l’80 %, a seconda dello sport praticato. Questa sindrome rimane poco conosciuta tra gli atleti, gli allenatori e gli operatori sanitari. Può essere involontariamente esacerbata da una “cultura sportiva” a causa dei guadagni di prestazione percepiti a breve termine dovuti alla limitazione dell’apporto calorico. Il LEAF-Q o LEAM-Q (Low Energy Availability in Female or Male Questionnaire) è uno strumento che può essere utilizzato per lo screening della RED-S.

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Autori

Kathryn Adel
Kathryn è titolare di una laurea in kinesiologia e una in alimentazione, e di un master in alimentazione sportiva. È membro dell’OPDQ e dell’Academy of Nutrition and Dietetics. Atleta di mezzofondo, ha corso per la squadra olimpica di Montréal e il Rouge et Or. Kathryn è specializzata in alimentazione sportiva, perdita di peso, diabete, salute cardiovascolare e gastrointestinale. Kathryn ha molta esperienza con l'approccio FODMAP e ha completato la certificazione dell'Università Monash.

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